Coronavirus, test rapido per chi rientra da Malta, Grecia, Spagna e Croazia | C’è un divieto di ingresso dalla Colombia

Il nodo della discoteca Sulle restrizioni e sui controlli più decisi dei locali notturni in vista del 15 agosto, proposto dal governo, c’è il “no” di almeno metà dei governatori, divisi alla Conferenza Stato-Regioni.

Casi relativi ai rientri in Italia e alla nostra movida locale Dopo il caso dei dieci lombardi risultati positivi al coronavirus, al loro ritorno dall’isola di Pag in Croazia preoccupano anche le località turistiche italiane e le località di intrattenimento per i giovani. Obiettivo dell’esecutivo è contrastare il fenomeno dei raduni in locali all’aperto, dove non vengono rispettate misure come l’allontanamento, primo fra tutti “controllo rafforzato e massima sorveglianza”. E come ultima risorsa, non si può escludere l’obbligo di utilizzare maschere anche all’aperto. E nonostante le pressioni dell’esecutivo, molte regioni stanno resistendo, rimandando la questione alle prossime ore mentre altre stanno anticipando la linea esecutiva con nuove ordinanze.

La Toscana si allinea con il governo: si balla a due metri di distanza Tra le regioni che si allineano con il governo c’è la Toscana, che prevede almeno due metri di distanza tra gli utenti che accedono alla pista da ballo, il conteggio degli ingressi obbligatori nonché la registrazione di ogni accesso e un registro presenza per almeno 14 giorni.

Requisito di quarantena: stretta di De Luca per chi torna dall’estero Stretti e rigidi controlli negli aeroporti campani. Anche il governatore Vincenzo De Luca si sta allineando all’esecutivo inasprendo l’ordinanza del ministero della Salute con l’obbligo di quarantena per chi rientra dall’estero. Per la Campania, dopo aver verificato che alcuni nostri concittadini dopo un viaggio a Malta hanno contratto e portato il contagio, è inevitabile per chi torna dall’estero nella regione l’obbligo di quarantena, altrimenti di procedimento penale e una multa di mille euro “, ha detto De Luca.

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Isolamento per chi rientra da Paesi a rischio e obbligo di mascherare fuori dalla Sicilia Anche in Sicilia il governatore Nello Musumeci predilige la linea dura: obbligo di usare la maschera anche all’esterno e isolamento fiduciario e tampone per tutti i siciliani che torneranno da Malta, Grecia e Spagna dal 14 agosto. Questa è una delle disposizioni contenute nell’ordinanza firmata dal presidente della regione che mira a garantire la sicurezza sul territorio dell’isola con misure speciali di contenimento per chi entra in Sicilia dai tre stati. dell’UE in questione. Inoltre, per evitare ogni possibile contagio, l’ordinanza ribadisce l’obbligo di utilizzare la maschera “in luoghi pubblici e privati, anche all’aperto, quando non è possibile mantenere una distanza interpersonale di sicurezza. “.

Nelle discoteche aperte in Sardegna, in Puglia è richiesta la maschera Tra le resistenze maggiori, quelle della Sardegna: con un’ordinanza Christian Solinas firma un’ordinanza per tenere aperti i locali notturni, motivando la scelta con “l’attuale situazione epidemiologica del contagio da Covid-19 in territorio sardo”. Quindi stanze aperte, fuori e dentro. Diversa è la posizione del governatore della Puglia Michele Emiliano, per il quale “la questione delle discoteche è nazionale, non solo regionale”, ma “da parte mia – dice – voglio introdurre nuove misure preventive”. In Puglia, invece, più controlli e obbligo di mascherine.

Il capo della polizia: no a massicci controlli di polizia Ma il capo della polizia, Franco Gabrielli, dice di non essere favorevole a controlli rigorosi e si affida alla responsabilità dei singoli: se la polizia avvierà “una massiccia attività di controllo” per esempio sui locali notturni, ha ragionato, “gli effetti sarebbero devastanti” anche per “la ripresa delle attività economiche”. Per questo, è convinto, in tema di prevenzione “non c’è mai stato tema di responsabilità personale”.

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Misure di speranza: prove obbligatorie anche in aeroporto Di fronte a casi come quello dei Longobardi rientrati in Croazia o dei cluster italiani, arrivano le contromisure del Ministero della Salute, pronto a contenere i casi sorti dopo il rientro di gruppi di giovani dalle vacanze all’estero con la richiesta di certificazione di test negativo effettuata nelle ultime 72 ore o l’obbligo di timbro entro 48 ore dal rientro in Italia. Chi arriva da Spagna, Croazia, Malta e Grecia dovrà adeguarsi alla nuova ordinanza, che fa seguito a una analoga già introdotta in alcune regioni. Il documento prevede anche la possibilità di effettuare un test antigene in aeroporto, quando possibile e su base sperimentale. Ma potrebbe non essere sufficiente. I ministri della Salute, dell’Empowerment e dello Sviluppo stanno prendendo in considerazione controlli più severi e non dovrebbero essere escluse nuove misure per le sale da ballo, i luoghi all’aperto e gli stabilimenti che si trasformano in discoteche di notte, sollecitando i governatori ad un’ulteriore riflessione e a limitare le eccezioni, anche in vista del 15 agosto.

Focolai legati alla vita notturna Ma in questi periodi, le epidemie legate alla vita notturna estiva sono in aumento dove la paura monta: allo stato attuale, 550 giovani, molti provenienti da fuori Toscana e dalla regione di Firenze, hanno segnalato al L’ASL che si era recata alla discoteca di Pietrasanta (Lucca) “Sette Mele” la notte tra l’8 e il 9 agosto, mentre c’era anche una ragazza di Pisa che era risultata positiva al Covid e che era tornato da una vacanza all’estero. A Riccione, invece, i Carabinieri hanno chiuso l’Hakuna Matata, ristorante e locale sulla spiaggia di Marano di Riccione. Dopo la segnalazione di alcuni clienti, i raduni militari “sorpresi” si sono susseguiti.

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