L’intera storia è inquadrata dal loro processo del 2003 – “Stai affrontando un 50/50”, racconta una giuria, che si gode chiaramente il momento, ricordando i momenti chiave in cui le persone coinvolte sono cadute in questa tana di coniglio.
Il capitolo di apertura rivede rapidamente lo sviluppo e l’introduzione di “Millionaire”, fornendo uno scorcio divertente dietro la televisione high-stakes come fanno gli inglesi, mentre il nuovo responsabile della programmazione per la rete ITV (Risteard Cooper ) tira i dadi sul quiz – mostra il concetto.
Con una mossa audace, la rete ha deciso di spogliare la serie per tutta la settimana, cercando di creare un “evento televisivo”. Le uniche note erano di cambiare il titolo – “Cash Mountain” non l’ha tagliato – e di riorganizzare il tutto, che i rimproveri dei costumi “ricorda un interrogatorio della Gestapo”.
Come in America, il “milionario” – sostenuto dalla prospettiva della ricchezza, dall’elemento di gioco e dall’aumentato senso drammatico – ha preso d’assalto il paese. Ma ha anche generato un gruppo di ossessivi banali che per primi hanno complottato e cospirato per entrare nella serie, e che hanno creato una tela sotterranea per aiutare i giocatori – per una piccola percentuale delle loro vincite, ovviamente.
A differenza del film “Quiz Show” del 1994, che trattava lo scandalo dell’originale quiz show degli anni ’50, i produttori qui non sono complici; Piuttosto, i cervelli “milionari” Paul Smith (Mark Bonnar) e David Briggs (Elliot Levey) sono sempre più allarmati dai sospetti che forze esterne possano “minacciare l’integrità del gioco”, anche se i responsabili sono anche preoccupato per il colpo fatale alla loro mucca d’oro.
Gran parte del dramma si svolge sul set stesso, mentre Ingram – un maggiore dell’esercito – siede sulla sedia del giocatore di fronte al conduttore Chris Tarrant (Michael Sheen, fantastico come sempre), mescolando le sue risposte mentre raccoglieva per sembrare sottili suggerimenti di sua moglie e di un’altra pianta nel pubblico.
Inizialmente, il pubblico ministero nel caso descrisse il regime come “un’audace irruzione”, grave come il furto di una banca. Tuttavia, la mini-serie in tre parti – in realtà solo un lungo film, diretto da Stephen Frears (“A Very English Scandal”) e adattato da James Graham della sua opera teatrale – presenta in realtà la difesa della coppia, che si riduce al fatto che a volte una tosse è solo una tosse.
Dato quanto sia divertente, c’è una possibilità molto migliore rispetto a 50-50 che coloro che guardano non si sentano affatto ingannati.
“Quiz” in anteprima il 31 maggio alle 22:00 su AMC.
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