Poca autonomia reale e prezzo elevato. Ti ricorda qualcosa, se parliamo di auto elettriche? In molti casi, questo è ciò che diciamo a noi stessi oggi quando parliamo della stragrande maggioranza delle auto dotate di questo alimentatore. Eppure questi sono gli stessi ingredienti che hanno portato al fallimento della Fiat Panda Elettra, il primo veicolo interamente elettrico del Lingotto, uscito 30 anni fa.
Anche se non si trattava di un elettrico nativo, ma solo una conversione di un modello esistente (è stato prodotto dalla Fiat con l’austriaca Steyr-Puch sulla base della Panda 750 CL), la Panda Elettra fu una piccola rivoluzione, il primo passo della Fiat nel futuristico mercato elettrico dell’epoca. Aveva un motore da 9,2 kW, mentre il pacco batterie era costituito da 12 celle al piombo da 6V (che occupavano la maggior parte della parte posteriore dell’auto). Rispetto alla Panda CL a benzina, l’Elettra si distingue per l’impianto frenante rinforzato, le varie tarature delle sospensioni e gli pneumatici maggiorati.
Il serbatoio della benzina viene mantenuto per alimentare un piccolo bruciatore collegato al radiatore dell’impianto di riscaldamento. La trasmissione avviene tramite il normale cambio a 4 marce della Panda, con relativa frizione. Vengono quindi inseriti sul computer tre indicatori di velocità massima per le prime tre marce: rispettivamente 15, 25 e 40 km / h. La Panda Elettra potrebbe raggiungere i 70 km / h con un passaggio da 0 a 40 in 10 secondi e superare pendenze fino al 25%. Con una velocità di crociera media di 50 km / h, l’autonomia era di 100 km / h. Inoltre, l’auto è dotata di un dispositivo di recupero automatico dell’energia durante la frenata e la discesa.
Viene dall’interno eliminato il sedile posteriore – l’auto diventa così biposto – mentre la parte anteriore dell’abitacolo rimane praticamente invariata. Il computer di bordo è situato nella parte inferiore del cruscotto e fornisce informazioni sullo stato di carica delle batterie. La macchina è dotato di caricabatteria di serie che si ricarica in circa 8 ore e può essere collegata alla comune presa domestica 220V. Quando è spento, era costoso (25 milioni e 600mila lire, non poco per una città biposto). Nonostante l’evoluzione del 1992 (con l’uscita della Panda Elettra 2, con motore da 17,7 kW e batterie al piombo-acido sostituite da elementi al nichel-cadmio), l’auto è andata fuori produzione nel 1998. Da allora , con noi Fiat poi FCA torniamo a sentire parlare di auto a batteria solo ora, con la 500 Elettrica.
Appassionato di musica freelance. Organizzatore per tutta la vita. Scrittore malvagio. Evangelista orgoglioso del bacon. Beeraholic hardcore.