Gli effetti del coronavirus sull’elettricità

Una delle conseguenze della pandemia di coronavirus è quella il consumo di elettricità è diminuito ovunque, e questa è la prima volta in diversi anni. Secondo le stime dell’AIE (Agenzia Internazionale dell’Energia), entro la fine dell’anno il calo della domanda energetica potrebbe addirittura superare quanto registrato dopo la crisi economica del 2008, il peggiore degli ultimi anni. Tutto questo mentre a livello globale rimangono ancora grandi disparità nell’accesso a un bene primario come l’elettricità: secondo un recente studio sono infatti 3,5 miliardi gli abitanti del pianeta che hanno un approvvigionamento elettrico instabile o comunque insufficiente per i bisogni primari. Ma andiamo con ordine.

Secondo quanto riportato dall’AIE, nel 2023 le restrizioni imposte per contenere la diffusione delle infezioni da coronavirus hanno causato a riduzione del consumo di elettricità, soprattutto in Europa, Stati Uniti e India. In media, durante i periodi di “piena” preclusione, la domanda è diminuita del 20% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Come spiegato anche nel relazione sui consumi da parte della Commissione Europea, che nei primi quattro mesi del 2023 ha documentato un calo medio del 3,2%, secondo l’AIE il consumo di elettricità nelle abitazioni è aumentato, ma non ha compensato la significativa riduzione dei consumi a livello industriale, dovuta alla chiusura temporanea di molti stabilimenti in tutta Europa.

Durante i mesi primaverili in Italia, Spagna e Regno Unito, i consumi sono diminuiti di almeno il 15% a causa sia degli effetti dei blocchi sia delle temperature più miti, che hanno limitato l’uso del riscaldatore; nello stesso periodo, a causa del blocco in Cina, i consumi di energia elettrica sono diminuiti in media del 6,5%. I dati del primo semestre hanno portato l’AIE a stimare che complessivamente nel 2023 la domanda di energia elettrica scenderà tra il 5 e il 10%: questa sarebbe la riduzione più costante dal 2008-2009, quando il consumo era diminuito in media il 5% nei paesi europei e il 3,8% nel mondo a causa di recessione.

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Chi consuma di più
Negli ultimi decenni, il consumo globale di elettricità è cresciuto rapidamente: secondo aanalisi di Statista, nel 2019, la Cina ha consumato tanta energia quanto nel mondo nel 1980. In generale, i paesi con un’alta densità di popolazione sono anche quelli che consumano più elettricità, mentre i paesi con più elettricità vengono consumati pro capite sono generalmente quelli in cui gli apparecchi elettrici sono ampiamente utilizzati per il riscaldamento e il raffreddamento.

Oltre alla Cina, i paesi che negli ultimi anni hanno consumato più elettricità sono Stati Uniti, India, Giappone e Russia. In media, la maggior parte dei consumi si registra nel settore industriale; quindi seguire uso residenziale, attività commerciali e servizi pubblici e trasporti. In Cina, più della metà del consumo di elettricità è legato all’industria: una quantità quasi uguale a quella degli Stati Uniti viene consumata a livello globale per industria, elettricità residenziale, attività commerciali e trasporti combinato.

Dati IEA riferiti al consumo globale di elettricità nel 2018

Gli emarginati
Secondo quanto ricostruito in un recente relazione Compilate dall’Organizzazione mondiale della sanità in collaborazione con l’ONU e l’AIE, le statistiche sui consumi globali evidenziano anche grandi disparità nell’uso dell’elettricità. Un recente studio pubblicato su The Electricity Journal ha calcolato che in totale circa 3,5 miliardi di persone hanno una connessione elettrica instabile.

Tra l’altro, l’elettricità è fondamentale per i trasporti e il settore ospedaliero: nell’Africa subsahariana, però, solo il 28% delle strutture sanitarie dispone di un servizio elettrico efficiente. Garantire energia< accessible, fiable et durable >> è uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (< Objectifs de développement durable >>, SDG 7), che ha messo in atto una serie di indagini e piani per garantire l’accesso all’energia elettrica nei paesi più penalizzati.

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In paesi come India, Bangladesh e Kenya, sono stati realizzati grandi progressi nella fornitura di elettricità. Tuttavia, rispetto a dieci anni fa, quando 1,2 miliardi di persone erano prive di elettricità, oggi 789 milioni di persone vivono ancora senza accesso all’elettricità. Ciò significa che oltre il 10 percento della popolazione mondiale dipende ancora da legna, carbone o altro per le proprie necessità quotidiane, come il riscaldamento o l’illuminazione delle proprie case.

Alcuni studi hanno anche calcolato che i residenti della California da soli usano tanta elettricità per giocare ai videogiochi quanto i circa 100 milioni di abitanti dell’Etiopia messi insieme e che le piscine e le terme della California consumano più energia di tutta la Giamaica. Anche altri ricercatori lo hanno fatto apprezzato quello che opera solo in Bitcoin consuma più elettricità dei 200 milioni di abitanti della Nigeria.

L’effetto dei blocchi sull’ambiente
Tra le altre cose, l’AIE ha notato che in tutte le regioni che hanno implementato i blocchi – tra cui Cina, Europa e Stati Uniti – c’è stata una riduzione delle emissioni inquinanti a causa di entrambi il calo della produzione di elettricità da combustibili fossili e la spinta alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Gli effetti del blocco globale sull’inquinamento, tuttavia, sono stati temporanei e questo è importante in quanto anche la produzione e il consumo di elettricità sono tra le principali cause del cambiamento climatico, e secondo relazione L’ONU, l’OMS e l’IEA contribuiscono al 60% delle emissioni globali di gas serra.

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In questo senso, il uso di energia pulita è strettamente legato sia a importanti obiettivi di sviluppo che alla salute dei cittadini e del pianeta. Per questo motivo, tra gli obiettivi degli organi di governo e controllo quello di fornire a un maggior numero di persone energia elettrica stabile e affidabile, come previsto dalle due Programma di sviluppo e le direttive della Commissione Europea in materia obiettivo di efficienza energetica, c’è anche da aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili.

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