Lavoriamo più a lungo, ci incontriamo (praticamente) più volte e con più colleghi presenti e ci scambiamo troppe, troppe email, quasi tutte interne all’azienda. Sono i primi risultati – a sei mesi dall’inizio della crisi sanitaria globale – dei primi effetti del blocco, degli uffici svuotati e dello smartworking. Per supportarlo a Ricerca congiunta di 32 pagine dalla Stern School of Business della New York University e dalla Harvard Business School per l’US National Office of Economic Research.
Dinamiche interne
I ricercatori hanno analizzato le abitudini lavorative di 3,1 milioni di persone in 16 città (comprese Roma e Milano) in Europa, Nord America e Medio Oriente. La prima conclusione – confermando la scomparsa dei confini tra casa e lavoro – che in media l’orario di lavoro si allunga di 48 minuti e mezzo ogni giorno, con un incremento dell’8% rispetto al tasso pre-Covid. Cresce – di quasi un quinto – il numero degli incontri (+ 17%), così come il numero dei colleghi presenti ai vari incontri virtuali su Zoom o Teams (+ 14%). Ma sorprendentemente, la durata media di questi incontri è diminuita (-21%) e il tempo totale passato a parlare con gli altri (-9%).
Curiose anche le dinamiche delle email (sempre sul posto di lavoro). La ricerca sostiene che lo smart working ha portato i dipendenti a inviare più e-mail all’interno dell’azienda, ma spostando l’attenzione sulle e-mail inviate all’esterno, hanno è infatti diminuito – del 3% – segno che il lockdown e la pandemia in generale hanno ridotto le interazioni digitali esterne all’azienda. Lavorare da casa significava – conferma lo studio americano – anche essere più attaccati al cellulare (e al computer) dopo l’orario di ufficio, al punto che le e-mail inviate di sera e di notte aumentavano di 5%.
15 agosto 2023 (modifica il 15 agosto 2023 | 12:52)
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