Riapriremo le scuole a tutti i costi. Le infezioni sono in aumento ma siamo ancora avanti e riusciamo a contenere l’epidemia, questo non drammatizza troppo i numeri Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del CTS (Comitato tecnico-scientifico). Metti una posta in gioco: o seguiamo le regole, o rischiamo di dover chiudere altre attività, dopo le discoteche.
Non vedi l’ora di riaprire?
Non credo proprio, senza dubbio l’inizio della stagione estiva ha comportato la necessità di considerare la riapertura per non danneggiare l’economia turistica e permettere agli italiani di godersi le vacanze in località montane e balneari, evitando lo straniero. Forse si sarebbe dovuta prestare maggiore attenzione al rispetto delle regole d’oro: indossare la maschera all’interno e all’esterno in caso di impossibilità a mantenere un’adeguata distanza interpersonale, osservare una scrupolosa igiene delle mani ed evitare le congregazioni.
sicuro discoteche torni, come voluto da Cts.
La scelta non è stata rinviata. Questo avrà un impatto economico, purtroppo, ma la salute viene prima di tutto e quello che abbiamo visto accadere nei locali notturni come luoghi di ritrovo deve essere evitato altrimenti rischiamo di trovarci presto in una situazione più allarmante.
Non adesso?
Per ora l’Italia, fortunatamente, è ancora in una posizione privilegiata, anche se il numero dei casi aumenta, a tal punto che entro una settimana 200-300 al giorno a oltre 600 agosto. Si osserva una riduzione dell’età del contagiati per il fatto che abbiamo imparato a proteggere gli anziani. I giovani possono essere infettati e non sono immuni a manifestazioni gravi come la storia di Bambina di 5 anni ricoverata a Padova con sindrome emolitica uremica possibilmente correlata a Sars-CoV-2. Molti giovani di vent’anni sono ricoverati. Nessuno è immune.
I giovani in questa fase sono il serbatoio del virus?
Non voglio usare quel termine stigmatico. Il rischio di contrarre l’infezione è simile a quello di chiunque altro. Ce l’hanno cattivi messaggi lanciato anche da parte della comunità scientifica e quello che il Covid 19 era ormai alle nostre spalle. Le cifre smentiscono palesemente queste affermazioni. Siamo usciti dalla fase più critica, ma non dalla fase vivente dell’epidemia. Rispetto ai mesi bui, marzo-aprile, quando era concentrata al nord, la Lombardia, oggi è diffusa su tutto il Paese con centinaia di epidemie. Il fenomeno è in parte legato ai vacanzieri.
la percentuale di i giovani sono tornati contagiati vacanze?
A seconda della regione, dal 25 al 40% dei casi è stato importato da concittadini con reddito da viaggio o da stranieri residenti in Italia. Il contributo dei migranti, intesi come disperati in fuga, minimo, non più del 3-5% è positivo e alcuni sono contagiati nei centri di accoglienza dove è più difficile mantenere adeguate misure sanitarie.
Numero di Pazienti in terapia intensiva soddisfare. previsto un aumento?
Non pensiamo di poter riprodurre un’emergenza paragonabile a quella della fase uno, anche perché le persone contagiate vengono diagnosticate precocemente, quindi si evitano forme gravi. Per valutare l’andamento dell’epidemia, dobbiamo vedere il quadro generale. Se il numero di persone infette aumentasse in modo significativo, l’onere per le strutture sanitarie sarebbe necessariamente maggiore. Essere più in forma di Francia e Spagna non esclude il timore di una crescita esponenziale della curva nelle prossime due settimane. Ma non siamo nella seconda ondata.
Esiste una soglia da non superare per riaprire le scuole?
Nessuna soglia. Dobbiamo avvicinarci al recupero scolastico con il minor numero di casi possibile. Meglio andiamo il 14 settembre, maggiore è la probabilità di riprendere le lezioni senza rischiare di dover chiudere intere classi o complessi.
Quindi le scuole sono aperte a tutti i costi?
Sì, fuori discussione. Il CTS ritiene prioritario poter garantire il distanziamento all’interno delle istituzioni utilizzando maschere solo quando necessario, in situazioni eccezionali e per brevi periodi. Lo sforzo, in particolare da parte del Ministero dell’Istruzione, deve essere quello di individuare tutte le soluzioni praticabili in modo da non scaricare le responsabilità dei dirigenti scolastici.
Nuove restrizioni in vista?
Il rischio non può essere escluso. Oggi chiudono i locali notturni, domani chissà. Dipende da noi cittadini. Non continuiamo così. Abbiamo ancora dei vantaggi, approfittiamoli.
16 agosto 2023 (modifica il 17 agosto 2023 | 00:02)
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