Raiola non parla di stile, cosa che né lui né Ibra fanno. Il Milan deve dargli un ultimatum altrimenti ci perderanno tutti, a cominciare da Pioli

Mino Raiola, per giustificare l’assenza di Ibrahimovic al comizio di ieri, ha dichiarato che “non è questione di soldi, perché i matrimoni si fanno in due”. Ma soprattutto ha aggiunto che “lo stile è necessario”. E poi ricordiamo le famose parole del grande Totò, che ascoltando Raiola gli disse: “Ma fammi un favore!”. Vorremmo aggiungere: di quale sedia stiamo parlando di stile. In effetti, in tutta questa storia, la parola chiave inizia con il “loro” con stile, ma è un’altra: soldi. Molti soldi, sicuramente troppi, perché un po ‘per la crisi post-covid e un po’ per i quasi 39 anni dell’interessato, nel senso letterale del termine, gli oltre 6 milioni richiesti da Ibra sono un errore, nonostante il stile, a maggior ragione dopo il passo avanti del Milan che gli aveva offerto inizialmente 5. Una settimana fa, in questa rubrica, la nostra preoccupazione di non raggiungere un accordo prima dell’incontro sembrava eccessiva a noi ea Al contrario, nonostante ripetute professioni di ottimismo e approcci ovviamente virtuali, siamo al punto prima. I fatti, che contano più delle parole, hanno dimostrato che Ibra non si è presentato ieri a Milanello perché ancora senza il tanto atteso rinnovo del contratto. A questo punto, i tifosi che lo adorano dovrebbero capire che in realtà non gli piace il Milan, ma solo il suo conto in banca e per questo preferisce essere guidato non da Pioli ma da Raiola, che pensa anche al rinnovo del Donnarumma ricatta i dirigenti rossoneri. . E poi per il Milan, che deve essere sopra tutto e tutti, Gazidis come primo rappresentante del fondo Elliott, così come Maldini che si occupa dell’area tecnica dovrebbero uscire allo scoperto, dando un ultimatum. a Raiola e poi a Ibra come: “o firmi entro domani o non si fa niente”. Altrimenti o Ibra ottiene quello che vuole dopo, nessuno sa quando, oppure salta tutto, ma in ogni caso lo sconfitto è Pioli. Nella migliore delle ipotesi, se l’attaccante si unirà ai compagni in ritardo, con scadenze ravvicinate che attendono la squadra, in campo il 17 settembre per l’inizio di Europa League, il compito dell’allenatore non sarà certo facilitato. Se invece Ibra non torna a Milanello, la situazione sarà ancora peggiore, perché bisognerà trovare un altro attaccante, che comunque non basterà perché il Milan va rinforzato anche negli altri reparti. E iniziare così, in mezzo a polemiche e incertezze, non farà bene alla squadra in generale e al tecnico in particolare, che rischierebbe di pagare se i risultati non arrivassero. Per questo il peso dell’immobile, che deve prendere rapidamente decisioni importanti, e il peso dei gestori che devono suggerire la strada da intraprendere, non saranno mai valutati come lo è ora. Ma comunque, non parliamo di stile, caro Raiola. Perché, prima e dopo la covid break, l’unico che ha dimostrato di avere stile è Pioli, tra l’altro pagato molto meno di Ibrahimovic. Con o senza bonus alla moda.

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