Subito quarantene in Francia e Spagna, Londra ignora gli allarmi

Coronavirus, la pandemia è ricominciata, in tutto il mondo. Anche dove sembrava stesse perdendo forza. Ma ora, almeno in Europa, le scuole devono riaprire: questo è uno degli impegni più importanti presi tra governi e cittadini. Alcuni istituti l’hanno già fatto, ma i risultati non tardano ad arrivare. Ecco cosa sta succedendo nei principali paesi europei e negli Stati Uniti:

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Francia, 22 scuole chiuse

Tre giorni di scuola sono stati sufficienti, Francia, per chiudere subito 22 istituti e cento classi. La ragione? L’ondata di infezioni da Covid-19. La Francia è da giorni il Paese europeo con il maggior numero di nuovi casi, anche se questo record deve ancora essere legato all’elevato numero di campioni che ormai supera ampiamente il milione a settimana. I test positivi, invece, hanno visto un ulteriore aumento nelle ultime 24 ore, arrivando a 9.000. In aumento anche i pazienti ospedalizzati (+28, a 4671) e in terapia intensiva (+9 a 473). L’allerta è alta, le famiglie tremano e le attività scolastiche continuano con tanti dubbi e paure. Per calmare gli animi è intervenuto il ministro dell’Istruzione, Jean-Michel Blanquer, assicurando che questo focolaio era previsto e che le chiusure sono relativamente poche rispetto alle 60.000 scuole riaperte: “Non possiamo dire che sono sempre di più le scuole che chiudono – ha sottolineato il ministro – ci sono aree, localizzate, ma tutto era ampiamente previsto, in cui sono registrati bambini e personale scolastico sieropositivo ”. Come si comportano le scuole francesi di fronte a un’allerta? “Prima di tutto l’isolamento degli studenti e di quelli che chiamiamo casi di contatto, poi l’eventuale chiusura dei corsi. Da 3 casi confermati su alunni di classi diverse dello stesso livello, si può decidere di chiudere l’intero livello. Invece, da 3 casi confermati in classi di diverso livello, c’è la possibilità di chiudere l’intera scuola. Per il personale scolastico, la chiusura totale o parziale di un istituto può essere decisa tra 3 casi confermati. “La procedura è stata seguita regolarmente e per quanto riguarda le circa cento classi chiuse, il Ministro sottolinea di essere è una cifra che può variare di giorno in giorno. “Il ritorno a scuola è andato bene – assicura Blanquer – mancavano pochissimi bambini, pochissimi insegnanti “Eravamo fuori posto. Dobbiamo continuare ad andare a scuola e andare a lavorare. Il virus non deve vincere, dobbiamo vincere”.

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Gran Bretagna, scuole aperte

La Gran Bretagna, come la Francia, sta vivendo una nuova impennata di contagi da coronavirus: con quasi 2.000 in un giorno, ha raggiunto il picco che mancava dalla fine di maggio. Invece, le morti sembrano diminuire. Ma le scuole devono riaprire regolarmente. Il primo ministro Boris Johnson insiste quindi sulla necessità di misure di sicurezza e precauzioni, dalla quarantena per coloro che tornano in Gran Bretagna da paesi a rischio ai servizi igienico-sanitari nelle scuole.

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Germania, classi in quarantena

In Germania le scuole sono state nuovamente frequentate sin dai primi giorni di agosto: quello che inizialmente sembrava essere un aumento dei contagi legati agli istituti, è stato invece associato ad un rientro dalle ferie con 1.500 nuovi casi al giorno. A Berlino fino al 21 agosto, 37 scuole sono state colpite da Covid, ovvero il 4,5% del totale di 825, 12 scuole sono state colpite solo nella prima settimana di scuola e hanno dovuto chiudere temporaneamente. I contagi si sono registrati ma in realtà le chiusure sono state poche: in Germania le singole classi e gli insegnanti sono messi in quarantena.

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Spagna, corso faccia a faccia

Ritorno in classe il 7 settembre in Spagna. Sebbene il Paese stia vivendo un nuovo focolaio con oltre 3.600 nuovi casi di coronavirus in 24 ore e rimanga ancora “sotto sorveglianza speciale” in gran parte dell’Europa dove molti stati hanno rafforzato i controlli sui ritorni dalla penisola iberica scelto come meta di vacanza. Ma le lezioni, nonostante la ripresa dei contagi, tornano alla presenza: “I benefici della scuola – ha assicurato il ministro dell’Istruzione di Madrid, Isabel Celaá – superano di gran lunga i rischi. Catalogna, la regione più colpiti dalla pandemia con Madrid ha già chiarito che le sue scuole riapriranno dal 14 settembre. A tutti gli studenti delle scuole secondarie sarà richiesto di indossare una maschera, sia dentro che fuori dall’aula, obbligo prorogabile dal sei anni se la situazione peggiora, inoltre gli ingressi saranno scaglionati, verrà testata la temperatura per gli studenti, e saranno consegnati un totale di 500mila tamponi a docenti, personale amministrativo e studenti: 8mila al giorno dal 15 settembre al 9 e 20mila ottobre dal 10 ottobre al 15 novembre

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New York non tornerà in classe

I bambini delle scuole pubbliche di New York non torneranno in classe fino al 21 settembre. La decisione è stata presa dal sindaco Bill de Blasio dopo lunghe trattative con il sindacato degli insegnanti. La riapertura era inizialmente prevista per il 10 settembre ma poi, ascoltando le feste, si è deciso di rimandare: prima si riprende con la formazione a distanza, dal 16 settembre, poi si penserà anche di tornare a presenza, ma sempre alternata alla formazione a distanza, dal 21. “Serve più tempo”: ribadiscono le rappresentanze sindacali, chiedendo a docenti e studenti di sostenere prove obbligatorie e continue. L’amministrazione di Blasio allestirà delle tende per lo svolgimento delle prove davanti alle diverse scuole.

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In Italia già i primi casi

In Italia le lezioni riprenderanno il 14 settembre, in alcune regioni la data è stata posticipata al 22 e 24, dopo la giornata elettronica del 20 settembre. Ma gli istituti internazionali, che hanno già avviato i primi corsi o corsi faccia a faccia, hanno già avuto i primi casi e quindi le prime chiusure. È successo a Roma, in due dei più prestigiosi istituti: il San Giorgio sulla Via Cassia, aperto a fine agosto per corsi di recupero e poi chiuso per 11 casi sospetti e positivi, e il Marymount sul Via Nomentana dove sono poste in isolamento 60 persone, tra studenti e insegnanti. . Primi casi di positività, tra docenti e studenti, classi in quarantena, prove a tappeto e chiusura delle scuole.
Ultimo aggiornamento: 12:17


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