La Borsa si conferma “alleata” di questo presidente: in quanto considerata un barometro significativo della situazione economica, da tempo premia il suo primo mandato. Il calo dei corsi azionari durante il blocco è stato limitato a febbraio e marzo, mentre aprile ha già segnato una drammatica ripresa. Durante l’estate, tutte le perdite sono state invertite ei mercati azionari sono tornati in territorio positivo, stabilendo nuovi massimi storici.
Come può aiutare la rielezione del presidente uscente? Le opinioni sono divise su questo punto. Non c’è dubbio che lo stesso presidente citi spesso l’andamento dei mercati finanziari come prova della sua performance di governo. Tuttavia, i mercati azionari non sono un indicatore affidabile dello stato dell’economia reale, e ancor meno della situazione sociale: la disoccupazione rimane al suo apice, la ripresa dell’attività dopo il blocco non si è annullata danni dalla pandemia, già i risultati in termini di fallimenti e perdite di posti di lavoro hanno superato quelli della crisi del 2008.
Il mercato azionario non è nemmeno rappresentativo del sistema economico americano, visto il peso dominante che hanno acquisito in questi anni i “vincitori” di questa crisi, ovvero le azioni del settore tecnologico, in particolare i cinque big che sono Apple Amazon Microsoft Alphabet-Google e Facebook. Resta il fatto che l’America ha una percentuale di risparmio particolarmente alta investita in borsa: quasi la metà delle famiglie americane possiede azioni, direttamente o indirettamente attraverso fondi comuni di investimento e fondi pensione. In questo senso, il beneficio di un’escursione è molto diffuso e il presidente può vantarsene.
Trump ha davvero contribuito a questi aumenti? Solo in parte, grazie ad una riforma fiscale avviata all’inizio del suo mandato che ha abbassato il prelievo sugli utili societari. Resta da vedere se il bollettino giornaliero delle escursioni durerà fino al 3 novembre. E se questa performance ha un impatto sufficiente da farci dimenticare la sofferenza economica di una crisi senza precedenti dagli anni ’30.