Si dice che Maria Carmela Longo abbia favorito alcuni detenuti che hanno avuto l’opportunità di incontrare i membri delle loro famiglie al di fuori dell’istituto penitenziario
Secondo gli inquirenti, l’ex direttore ha accolto “le richieste dei detenuti incarcerati presso il carcere di” Panzera “”. I detenuti privilegiati erano quelli inseriti nel circuito di “alta sicurezza”, indagati o accusati per 416bis o per reati aggravati da metodi mafiosi. Tra questi c’era anche l’avvocato Paolo Romeo, ex parlamentare e principale imputato nella causa “Gotha”, attualmente avanti al tribunale di Reggio. Ma anche affiliato a Reggio e famiglie mafiose provinciali come Cosimo Alvaro, Maurizio Cortese, Michele Crudo, Domenico Bellocco, Giovanni Battista Cacciola e altri.
In particolare, si diceva che l’ex direttore avesse una predilezione per alcuni detenuti “graditi” che avevano la possibilità di incontrare i propri familiari fuori dal carcere e fuori dai limiti previsti dal regolamento del colloquio. La Longo, si legge nell’atto di accusa, “ha individuato i detenuti da autorizzare a svolgere lavori intramurali, nonché quelli da segnalare al magistrato di vigilanza per il completamento dei lavori esterni”. Inoltre, avrebbe consentito “il collocamento di detenuti ristretti in un circuito di alta sicurezza legato da rapporti di parentela o appartenenti alla stessa associazione per delinquere nelle stesse celle”.
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