La ragazza aveva chiesto a sua figlia di rimuovere le foto da Facebook e Pinterest diverse volte, ma non ha risposto: la controversia familiare è finita in tribunale.
Secondo la madre, la pubblicazione di foto dei bambini sui social network “violerebbe gravemente la loro privacy”, afferma la decisione del tribunale.
Queste regole normalmente non si applicano alla conservazione dei dati personali in ambienti personali come la famiglia.
Tuttavia, in questo caso, la nonna aveva reso pubbliche le foto senza il consenso della madre – che ha l’autorità legale sui dati dei suoi figli minori che possono essere archiviati e condivisi.
“Su Facebook, non si può escludere che le foto inserite possano essere distribuite e che possano cadere nelle mani di terzi”, ha affermato la decisione.
La nonna deve rimuovere le foto dei suoi nipoti da Facebook e Pinterest entro dieci giorni, ha giudicato il giudice. Altrimenti, deve pagare una penalità di € 50 ($ 55) al giorno per il caricamento delle foto, con una penalità massima di € 1.000 ($ 1.100).
La ragazza aveva chiesto di imporre una penalità di € 250 ($ 275) al giorno se le foto fossero rimaste.
Ciò offre alle persone un maggiore controllo sui propri dati personali e obbliga le aziende a garantire che il modo in cui raccolgono, elaborano e archiviano i dati sia sicuro.
L’intenzione dell’UE era quella di ottenere un cambiamento fondamentale nel modo in cui le aziende utilizzano i dati, con l’idea centrale che le persone abbiano il diritto alla “privacy di default”.
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